Alla Centrale Montemartini, I colori dei Romani, i mosaici della collezione capitolina.

Salve a tutti!!!Il Lazio è di nuovo in zona gialla, e finalmente sono aperti di nuovo i musei! E ovviamente ne ho subito approfittato per andare a vedere una mostra che avevo in programma da marzo! Anche perchè dalla prossima settimana  potrò dedicarmi a mostre e musei solo nel week-end, quindi ne ho approfittato per andare in un giorno infrasettimanale e godermi in pace una bella mostra e il bellissimo museo in cui è allestita.
“I colori dei Romani, i mosaici dalle collezioni Capitoline”, è la mostra allestita presso la splendida Centrale Montemartini, che ci presenta un’ampia selezione di mosaici poco noti, che fanno parte delle Collezioni Capitoline. Attraverso l’arte del mosaico ripercorriamo i fasti di Roma antica, e l’allestimento ha cercato di mantenere il contesto originario in cui erano esposti i mosaici, affiancando quindi statue e affreschi che ricreano gli ambienti originari.

I pavimenti decorati, come ci racconta Plinio il Vecchio, nascono nell’Antica Grecia, e Roma ne trae ispirazione. Il termine mosaico invece è di origine incerta e appare solo in epoca tarda, mentre in epoca latina classica non viene utilizzato. Fino al II sec. d.C. la tecnica principale è quella del mosaico bianco e nero, con tessere in calcare, per poi passare a materiali più raffinati e al mosaico inteso proprio come opera d’arte da ammirare e non più come semplice “pavimento”. Nasce così in epoca romana il mosaico parietale, dei veri e propri quadri, in materiali più raffinati, che vanno ad abbellire le pareti delle case, ma anche ninfei e giardini, con temi sempre più elaborati. Nel III sec. d.C. mentre il mosaico in bianco e nero arriva alle sue fasi più mature ed elaborate, prende piede il mosaico policromo, con tessere in marmi colorati e pregiati, variando da soggetti con schemi compositivi a scene figurate. Abbiamo in mostra vari esempi, con scene mitologiche, ritratti maschili e femminili, ma anche mosaici che rappresentano animali di ogni specie, o elaborati “labirinti” e giochi geometrici. Attraverso le 4 sezioni della mostra vedremo, in ordine cronologico, l’arte del mosaico conoscendone la storia e la tecnica; l’uso in contesti domestici e nelle dimore di lusso tra la fine dell’età repubblicana e l’età tardo-antica; gli spazi sacri con i mosaici della Basilica Hilariana, dedicata al culto di Cibele e Attis, e infine il mosaico in campo funerario. 

Grazie anche alla vasta documentazione d’archivio, con fotografie degli scavi, acquerelli e disegni, messa a corredo delle opere esposte, viene ricostruito anche il clima e le circostanze che hanno accompagnato le scoperte.

E’ una mostra che non posso far altro che consigliare, con un interessante allestimento scenografico, un  percorso attraverso il quale possiamo conoscere la vita degli antichi romani, pezzi pregiati e di grande impatto visivo, esposti in uno dei musei più affascinanti e particolari della Capitale. Anche il museo, se non lo conoscete, vale davvero la pena di essere visitato, un museo dove si coniuga l’arte antica e l’archeologia industriale, un connubio davvero vincente dal punto di vista visivo, ma anche culturale.

Published in: on 30/04/2021 at 18:49  Lascia un commento  

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