Oggi vi voglio parlare di una saga che ho scoperto poco prima dell’estate e che mi ha entusiasmato molto!!!!
Si tratta della saga di Colleen Gleason intitolata Stoker & Holmes, che conta 5 libri, di cui solo due attualmente pubblicati in Italia (ma il 3° libro dovrebbe arrivare presto). Sono una fan della Gleason dai tempi della saga dei Gardella, di cui ho ampiamente parlato in questo blog negli anni passati; era una saga che mi aveva davvero coinvolto, pur non essendo io una fan sfegatata dei libri di vampiri, ma l’avevo acquistata proprio perchè parlava di cacciatori e non solo di vampiri, e questa particolarità aveva fatto scattare la scintilla! Ho continuato a seguirla anche con il seguito spin-off, ambientato nella Chicago degli anni 20, dove ritrovavamo una discendente di Victoria Gardella, Macey, alle prese con i vampiri nel Nuovo Continente. Seppur carina, la saga di Macey non mi aveva fatto impazzire come la pecedente. Quando lessi di questa nuova saga rimasi un po’ perplessa sull’accostamento dei nomi che leggiamo in copertina, ma una volta letto il primo libro, sono caduta di nuovo in trappola!!!
Il caso dello scarabeo meccanico.
Evaline Stoker e Mina Holmes non credevano avrebbero mai seguito le orme dei loro parenti famosi. Ma se sei la sorella di Bram Stoker e tuo zio è Sherlock Holmes be’, dare la caccia ai vampiri e risolvere misteri ti viene… naturale.
E quando una ragazza viene trovata morta e di un’altra non si hanno più notizie, nessuno è più qualificato di loro per lanciarsi nelle indagini!
La coraggiosa Evaline e la razionalissima Mina dovranno dunque superare la loro rivalità, destreggiarsi tra le avances di tre misteriosi gentiluomini e risolvere il caso, avendo a disposizione un solo indizio: uno bizzarro scarabeo egizio.
La tensione è alle stelle, i paletti affilati e le armi pronte: se Stoker e Holmes non riusciranno a scoprire quale minaccia incombe sulle più belle fanciulle dell’alta società londinese… le prossime vittime potrebbero essere loro!
Dunque, in questo primo volume ritorniamo indietro nel tempo, in una Londra vittoriana, ma non è una Londra reale, siamo infatti in una Londra steampunk, abbiamo sempre un collegamento con i Gardella, e ci sono tutti gli ingredienti che tanto avevo amato nei libri precedenti dell’autrice!
Il Mistero della sfera di cristallo.
Evaline Stoker e Mina Holmes non credevano avrebbero mai seguito le orme dei loro parenti famosi.
Ma, dopo il caso dello scarabeo meccanico, non vedono l’ora di aiutare di nuovo la Principessa Alix, stavolta con un problema che la tocca personalmente. Una sua amica, la diciassettenne Willa Ashton si è fissata con i medium e le sedute spiritiche e sostiene che sua madre le parli dall’aldilà. Mina è assolutamente certa che la giovane sia vittima di una truffa, mentre l’istinto di Evaline le suggerisce che, all’opera, ci sia qualcosa di ben più tetro e sovrannaturale. La lista delle coincidenze si allunga… un omicidio inaspettato, il ritorno dei vampiri a Londra e un misterioso oggetto magico… che tutto sia collegato?Come dice sempre lo zio Sherlock, le coincidenze non esistono: serviranno tutto l’acume di Mina e la forza di Evaline per combattere le oscure minacce che si muovono sotto Londra.
Così come il capitolo precedente, anche questo libro mi ha tenuta incollata alle pagine in un crescendo di emozioni! Ritroviamo tutti i personaggi, le nostre due eroine, che collaborano,
anche se tra loro c’è sempre un po’ di diffidenza, perchè in ogni caso sono due caratteri completamente opposti. Mi piace molto il fatto di avere due protagoniste, invece che una, così estremamente diverse tra loro, l’una che sfrutta la sua intelligenza e l’altra la sua forza. Ritroviamo i tre personaggi maschili che caratterizzano la storia, il giovane Dylan Eckhert, viaggiatore del tempo, dolce e spaesato, che suo malgrado e senza sapere come, si ritrova catapultato in questa realtà, e che viene aiutato da Mina ad ambientarsi in questa sua nuova dimensione, l’inflessibile ispettore Ambrose Grayling, che si scontra spesso con Mina durante le varie indagini ( e qui abbiamo un bel triangolo che mi fa andare in brodo di giuggiole :p ), e il misterioso e affascinante Pix (Colleen, ma come fai a creare questi personaggi? :D) che appare ( e scompare) in supporto, di Evaline. Mentre le due giovani cercano di dipanare il caso, assistiamo anche al ritorno dei vampiri a Londra, al dipanarsi della storia di base che lascia in sospeso il
mistero dal primo volume, abbiamo qualche indizio in più, ( ma per me sempre troppo poco :p) su personaggi scomparsi dalla vita delle nostre eroine, ma che per loro erano dei punti di riferimento, e infine abbiamo un colpo di scena che ci lascia con il fiato sospeso per il libro seguente e la voglia di saperne di più. Anche questo libro è caratterizzato dall’ alternarsi dei punti di vista delle due ragazze, cosa, che in genere mi lascia un po’ infastidita nei libri, ma poi se la storia diventa avvincente come questa non mi disturba neanche più di tanto. Come gli altri libri della Gleason che ho tanto amato, le caratteristiche per affascinare il lettore ci sono tutte, lo stile è scorrevole e frizzante, la fantasia dell’autrice nel creare questo mondo steampunk alternativo alla realtà storica a cui eravamo abituati con i Gardella, ha dato vita ad una descrizione di Londra davvero affascinante, è anche divertente leggere di tutte le strane invenzioni che portano, nascoste tra i comunque sempre voluminosi abiti, le nostre eroine.
Insomma, una saga che mi sta davvero piacendo molto, infatti non vedo l’ora di avere il 3° volume tra le mani, anche perchè conoscendo la Gleason, i suoi libri vanno sempre più in crescendo. Tra l’altro, vi svelo un piccolo retroscena: a settembre ho avuto il piacere di RARE conoscere – durante il una manifestazione firmacopie con varie scrittrici romance – l’autrice a la sua traduttrice italiana, Irene Montanelli, che è stata pazientissima e gentilissima nel tradurre tutto quello che avevo da dire a Colleen dopo dieci anni che aspettavo questo momento ( bhè, la storia di Sebastian Vioget, non mi è mai andata giù del tutto, diciamocelo, era un tarlo che mi portavo dietro da anni!!! :p ), e mi ha detto che tra tutti i libri, quello che le è piaciuto di più tradurre è stato proprio il 3°, quindi questa cosa mi ha messo addosso ancora più curiosità!!! Anche Colleen è stata carinissima con tutte le sue lettrici, paziente nel firmare tutte le copie che avevamo portato, e ascoltare quello che avevamo da dirle, e non dimenticherò mai quell’ abbraccio che ci siamo scambiate quando sono ripassata per la seconda volta al suo banco per salutarla, prima di andar via dalla manifestazione, perchè lei non lo sa, ma la lettura della saga dei Gardella, anni fa, mi ha aiutato, in un momento particolare della mia vita, ad evadere un po’ con la mente dalle difficoltà quotidiane.
A volte, anche dei libri che possono essere giudicati “leggeri”, aiutano a superare le difficoltà, quindi grazie Colleen, e non vedo l’ora di continuare a leggere le avventure di Mina ed Evaline! 🙂